MEMBRI

━━━━ I MEMBRI DELL'UGM

Cosa è l'UGM?

L’Union des Gens de Métier è un’associazione di

“uomini dei mestieri della terra, liberi.

Rispetto degli equilibri naturali.

Prodotti di terroir, giusti e nobili.

Diritto all’originalità e alla diversità. 

L'UGM crede nell'unità di ciò che fa bene al corpo e allo spirito. Un impegno che si nutre dell’amicizia, della passione e della gastronomia”.

Sono proprio queste le forze leganti del gruppo creato nel 1990 dal defunto Didier Dagueneau, enologo intuitivo e di talento, con l'obiettivo di costruire un gruppo di viticoltori uniti dalla passione, la curiosità, l’approccio naturale alla cultura e quindi all’ambiente. Ma soprattutto dall’amicizia.

Richiedi di partecipare

I membri dell'UGM:

Philippe ALLIET

Domaine Philippe Alliet

Chinon

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Cravant-les-Côteaux è un piccolo comune a est di Chinon, dove Philippe Alliet insieme al figlio Pierre gestisce un piccolo domaine nella denominazione omonima. Philippe fa parte di quella nuova generazione di viticoltori della valle della Loira dediti alle basse rese, la piena maturazione del frutto e ad una gestione oculata dei vigneti. Con i suoi diciotto ettari di vigneti interamente coltivati in modo biologico, tecniche di vinificazione tese ad esaltare la freschezza ed eleganza del Cabernet Franc e una predilezione botti grandi rispetto alle piccole barrique bordolesi, gli Alliet sono riusciti ad affermarsi come una delle migliori aziende della Loira e della AOC Chinon.


Instagram: @domainephilippealliet

Fonte foto: Instagram - domainephilippealliet

Eric BORDELET

Château de Hauteville

Calvados, Sydre et Poiré

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Ci troviamo a Charchigné, in “Normandia meridionale”, come Bordelet stesso ama dire ai visitatori: amministrativamente nei Paesi della Loira, a livello di denominazione in Normandia e in un sottosuolo "bretone”, ricco di scisti e graniti. E’ qui che nel 1992 il sommelier, formatosi con i grandi nomi della ristorazione francese, decide, incoraggiato dall’amico Didier Dagueneau, di abbandonare la brillante carriera per recuperare l’antico podere di famiglia. In pochi anni così Eric si afferma come uno dei più brillanti produttori di sidro da mele e da pere, secondo i dettami dell’agricoltura biologica e biodinamica. Un prodotto tipico dell’area dal XVI secolo, e che il know-how enologico permette a Bordelet di nobilitare a tutti i livelli di produzione, dalla raccolta interamente a mano all’attenzione per la maturazione del singolo frutto. 


Website: www.ericbordelet.com

Instagram: @ericbordelet

Fonte foto: Instagram devierheemskinderenwijnen

Manuéla & François CHIDAINE

Domaine Chidaine

Montlouis-sur-Loire et Vouvray

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La storia di Francois Chidaine si snoda fra i vigneti fra Montlouis-sur-Loire, Vouvray e Touraine, fino a comprendere "un piccolo angolo di paradiso" di Murcia, provincia del sud della Spagna, dove Chidaine nel 2010 insieme alla moglie Manuela acquista terreni per produrre vini da vigneti locali. Sulle sponde della Loira la materia prima di Chidaine è sicuramente lo Chenin Blanc, di cui Francois dà una brillante interpretazione. Spumanti secchi, vini dolci…tutti godono di un stupenda luminosità, tanto da ispirare altri produttori con i suoi metodi di coltivazione. In viticoltura segue la biodinamica, che secondo lui è “sia un risultato che una ricerca. Un risultato perché questa filosofia del terroir pone la pianta al centro delle nostre preoccupazioni e ci spinge ad essere esigenti. Ma è anche una continua ricerca di un lavoro più di qualità e più rispettoso dell'ambiente.”


Website: www.francois-chidaine.com

Instagram: @francoischidaine

Olivier CLAPE

Domaine Clape

Cornas

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Olivier Clape è punto di riferimento imprescindibile nella viticoltura del Rodano settentrionale. Viticoltori in Languedoc, la famiglia Clape si sposta a Cornas e lì ripianta le proprie vigne, terrazzamento dopo terrazzamento, divenendo all’inizio degli anni Cinquanta la prima azienda indipendente in zona ad imbottigliare i propri vini. In una continua e umile ricerca di un miglioramento di sé e dei propri vini, i Clape conducono il lavoro in vigna secondo metodologie tradizionali: non ci sono regole ufficiali, si segue l’istinto e il buon senso. Le uve di vecchie viti coltivate sulle ripide sponde del Rodano sono interamente raccolte a mano per ottimizzare la maturazione del frutto, fermentate a grappolo intero e invecchiate anche fino a ventidue mesi: il risultato sono Syrah di estrema longevità.

Véronique COCHRAN

Château Falfas

Bordeaux Côtes de Bourg

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L’approccio biodinamico in viticoltura non è mai stato estraneo a Veronique Cochran, figlia del primo viticoltore ad applicare le teorie di Steiner nei propri vigneti della valle della Loira. Appassionata di arti come il padre, Veronique intraprende una carriera da ballerina a Parigi, dove conosce il suo futuro marito con cui condivide un grande sogno: produrre il proprio vino a Bordeaux. Nel 1988 avviene dunque l’acquisto di Château Falfas, un cru alla confluenza della Dordogna e della Gironda, dove i vini non sono prodotti, ma “fatti crescere/maturare”: Veronique crede nell’importanza di un frutto sano, risultato del suo incessante e scrupoloso lavoro in vigna. Un bosco di quindici ettari nella tenuta funge da tesoro per la vita del vigneto e la sua biodiversità. I suoi vini riflettono questa cura, con la loro mineralità, l’energia straordinaria, senso del terroir, di un'eleganza magica e un'acidità accattivante.

Fonte foto: Instagram vigneronsdenature

Alex CROQUET

Boulangerie Alex Croquet

Lille

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“Pazzo del pane (fou de pain)”: così Alex Croquet si fa chiamare nel mondo, dove è noto come uno dei migliori panettieri di Francia. Tutto ha inizio nel 1991, quando Alex si trasferisce con la moglie a Wattignies, nella periferia di Lille. Qui apre la sua boulangerie, dove può mettere a frutto le sue conoscenze fisiche e microbiologiche, ma soprattutto, la sua folle passione per il pane. Lui stesso afferma di aver scelto di dare “libera espressività al pane”, bandendo l’uso di additivi chimici, utilizzando come ingredienti solo farine biologiche, lieviti freschi e acqua purificata, permettendo una fermentazione lenta. “Il pane è vivo. Quando il pane vive una storia bella e lunga, la comunica con le sue parole: gusto, consistenza, aromi.” La passione di Croquet è ipnotizzante, e il suo pane rinomato in tutto il mondo, noto agli chef dei migliori ristoranti stellati che vengono fino alla panetteria di Lille per scoprirne il segreto.


Website: www.alexcroquet.fr

Instagram: @croquet.alex

Louis-Benjamin DAGUENEAU

Domaine Didier Dagueneau

Pouilly Fumé, Jurançon, Sancerre

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E’ nel villaggio di Saint-Andelain, a nord di Pouilly-sur-Loire, uno dei regni assoluti del “blanc fumé”, anche noto a livello mondiale come Sauvignon Blanc, che Didier Dagueneau, uomo dall’aspetto selvaggio, un modo di fare spesso provocatorio ma un atteggiamento di infinita modestia e gratitudine nei confronti della vita, ha ispirato i viticoltori di tutto il mondo. Cultore dell’agricoltura biodinamica ma al tempo stesso avversario delle certificazioni, promotore di una gestione meticolosa delle uve in vigna, rese molto basse, selezione di uve da singoli vigneti, un’igiene rigorosa in cantina, fino alla sperimentazione di botti alternative, Didier ha sempre agito con il fine di ridurre al minimo gli interventi e rispettare al meglio la materia prima. Oggi è il figlio Louis-Benjamin alle redini del Domaine Didier Dagueneau, dopo la sua tragica scomparsa nel 2008 a bordo di un ultraleggero. Non è certo questo a fermare la famiglia che, con lo stesso stampo di purezza e carattere, continua a donarci i suoi vini.

Elian DA ROS

Domaine Elian Da Ros

Côtes du Marmandais

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Cocumont, Côtes du Marmandais, riva sinistra della Garonna. Zona nota più per la produzione di pomodori che per quella di vino. Questo fino al 1998, quando Elian Da Ros, dopo un’esperienza lavorativa in Alsazia presso Humbrecht, uno dei migliori viticoltori della regione, decide di realizzare il suo sogno da bambino e tornare nella terra di famiglia per produrre il proprio vino. Vuole dimostrare che il terroir della zona di Marmandais, troppe volte sottovalutata a favore della vicina Bordeaux, può produrre vini altrettanto eccezionali. Elian valorizza le varietà locali, come il Cabernet Franc, da lui stesso definito "il Pinot Noir del sud-ovest", e l’Abouriou. Le vigne sono coltivate in modo biologico dal 2000 e biodinamico dal 2002: molta attenzione viene data al lavoro e alla cura delle viti, determinanti nel far sì che sviluppino resilienza e che il loro vino esprima unicità.


Website: www.eliandaros.fr

Instagram: @eliandaros

Fonte foto: Elian DA ROS

Létizia & David DUBAND

Domaine Duband

Nuits St Georges

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Con il suo stile deciso e marcato, sempre alla ricerca di purezza e intensità, il giovane enologo David Duband si è imposto come uno dei migliori interpreti della Côte d'Or. David avvia una propria produzione nel 1991, affittando prima un ettaro e mezzo di terreno ed ereditando poi la tenuta del padre. Felice è l’incontro con un grande amante parigino delle Borgogna, François Feuillet, che prima lo coinvolge come enologo nei suoi possedimenti di Aux Thorey, premier cru a Nuits-St.-Georges, poi acquista metà delle uve di Domaine Duband. David ha così occasione di coltivare secondo l’etica biologica e sperimentare climat e terroir sempre nuovi: l’obiettivo è quello di ottenere vini capaci di esprimere la complessità del Pinot Noir, in cui la mineralità è perfettamente integrata con i sempre fini e morbidi tannini.


Website: www.domaine-duband.com/en

Instagram: @david_duband

Nady FOUCAULT

Clos Rougeard

Saumur, Champigny

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Clos Rougeard è situato a Chacé, tra Tours e Angers nella regione della Loira e possiede un ricco passato viticolo testimone di una delle migliori definizioni del Cabernet Franc. Qui Nady Foucalt, ottava generazione di Foucalt produttori a Chacé e dal 1969 alla direzione del Clos,

produce uno dei migliori Saumur-Champignys seguendo la cultura biologica e biodinamica, senza l’utilizzo di alcun fertilizzante chimico o pesticida. Nel passato derisa dai colleghi viticoltori per non aver seguito le pratiche intensive di agricoltura e aver scelto per prima di imbottigliare i vini nella propria cantina, oggi la tenuta è diventata un fiore all’occhiello nel panorama vitivinicolo della valle della Loira.

Maxime GRAILLOT

Domaine Alain Graillot

Crozes-Hermitage

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Il 'mouton noir', o pecora nera: spirito borgognone incarnato in un uomo del Rodano. Così è conosciuto Alain Graillot, padre di Maxime. Ingegnere chimico a Parigi, nel 1985 dà una svolta alla sua carriera acquistando alcuni vigneti di Crozes-Hermitage, all'epoca umile denominazione che vive di gloria riflessa del suo vicino Hermitage. Uomo carismatico, pieno di energia e di umiltà, grazie a importanti amicizie in Borgogna dà alla luce Syrah eccellenti, utilizzando tecniche tradizionali quali la macerazione a grappolo intero e l’utilizzo unicamente di botti vecchie. Alla sua morte il figlio prende le redini del suo domaine, rendendolo 100% biologico e creandone uno nuovo proprio nelle vicinanze. Qui Maxime prosegue con la propria storia vinicola: grazie al diraspamento parziale dei grappoli, i vini del Domaine des Lises Crozes sono sempre molto minerali, espressivi ed esuberanti, ma dotati di un corpo più ricco e un carattere più fruttato, dando una sensazione ancora più morbida in bocca.

Foto di nostro possesso

Marc IMBERT

Domaine de Torraccia

Corse

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"La vite è vino prima di essere denaro. E rimaniamo uomini liberi": questa è la visione con cui Christian Imbert crea nel 1964 Domaine de Torraccia tra il mare e le montagne della Corsica, una zona con un’ottima esposizione a sud-est, ma fino ad allora mai coltivata a vite. Solo piante nobili, per produrre vini di qualità unicamente con varietà autoctone: Syrah, Grenache Noir, Nielluciu e Sciacarellu per il rosso, Vermentino per il bianco. Il viticoltore partecipa anche alla creazione delle appellazioni di origine corse, nonché all'UVA, unione di viticoltori per la promozione della tipicità dei vini e dei vitigni locali. Perché la storia dei vini corsi è antica e si interseca con quella di Italia e Francia, ma si distingue con una propria individualità: sorprendente qualità aromatica, profumi più selvatici tipici della macchia mediterranea e della brughiera di erbe e piante che circonda molti vigneti. Oggi è il figlio Marc a portare avanti la tenuta in agricoltura biologica.


Website: www.domaine-de-torraccia.com

Instagram: @domainedetorraccia

Olivier JULLIEN

Mas Jullien

Terrasse du Larzac

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Olivier Jullien è il viticoltore noto per aver rilanciato la zona della Languedoc-Roussillon, paradigma di una generazione di produttori pronti a dimostrare le potenzialità di questo territorio. La sua tenuta, Mas Jullien, fondata nel 1985, si trova attorno al villaggio di Jonquières, a nord di Montpellier. Qui le viti crescono sui terrazzamenti rocciosi dell'altopiano del Larzac ai piedi del Mont Baudille, arrivando anche a 900 metri di altitudine. Diversi sono i vitigni coltivati, come Carignan Blanc, Chenin Blanc, Mourvédre, Cinsault, Grenache, Carignan e Syrah. Ogni vigneto risulta avere caratteristiche peculiari, in termini di esposizione, altitudine e terreno. Le singole varietà hanno valore in quanto apportatrici di una determinata caratteristica nel taglio finale dopo la fermentazione. L’intera gestione dei vigneti avviene naturalmente con metodologie biologiche, con attenzione massima alla protezione del terroir e del suo equilibrio.

Charlotte & Antoine KREYDENWEISS

Domaine Marc Kreydenweiss

Alsace

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Marc Kreydenweiss nasce a Strasburgo nel 1948 da una famiglia di viticoltori che vive in Alsazia da tre secoli. Dal 1984 realizza il suo ideale: produrre esclusivamente vini di altissima qualità, scegliendo per loro una nuova via di espressione, i terroir. Oggi Marc vive nella Valle del Rodano, produce vini rossi fra cui uno Châteauneuf du Pape con vitigni come Grenache, Syrah, Carignan, Mourvèdre. Trasmette ai figli la sua grande passione per il vino e il territorio, tanto che dal 2006 anche Antoine, suo figlio, inizia a gestire con la moglie un domaine ad Andlau, in Alsazia, ai piedi dei Vosgi. I vini sono vinificati in purezza secondo i principi della biodinamica, in modo da riflettere il carattere specifico di ciascuna varietà e di ciascun terreno. Anche gli affinamenti sono spontanei, lasciando spazio alla naturale espressione delle uve. 


Website: www.kreydenweiss.com

Instagram: @marc_kreydenweiss

Christophe PEYRUS

Clos Marie

Pic Saint Loup

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Christophe Peyrus, figura chiave nei vigneti della Linguadoca come comproprietario del Clos Marie, dal 2013 coltiva sei ettari di terreno nella zona di Pic Saint-Loup, su un'altura nel terroir di Cazevieille, area particolarmente tranquilla e ventilata, contornata di allori, lecci, timo, cisto e rosmarino, all'interno di un'area in cui l'ecosistema è interamente preservato. I vitigni scelti da Peyrus sono Syrah e Grenache, coltivati biologicamente. Christophe sceglie di maturare i vini in vasche di cemento, al fine di mantenere l'equilibrio e la freschezza delle uve e ottenere vini fruttati, eleganti, con un profilo fresco, pur sempre con grande concentrazione e profondità. Guidato dalle abilità di alcuni dei più grandi viticoltori della Borgogna, Peyrus svolge un ruolo fondamentale nell’elevare la denominazione di Pic Saint Loup a più alti standard qualitativi.


Instagram: @clos_marie_

Myriam & Bernard PLAGEOLES

Domaine Plageoles

AOC Gaillac

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Dal 1805, la tenuta Plageoles produce vino della denominazione Gaillac riproponendo al suo pubblico vitigni locali come Mauzac e Ondenc per i vini bianchi o Duras, Braucol e Prunelart per i vini rossi, seguendo una tradizione familiare lunga sei generazioni. Un'ampia varietà di vini elaborati ed originali prodotti usando metodi di vinificazioni dimenticate o perdute.In contrasto al mainstream, Robert Plegeoles continua nella stessa direzione, passando alla coltivazione biologica dai primi anni 2000: “È molto bello parlare del terroir, ma è ancora meglio proteggerlo se vogliamo produrre vini vivi”. Le redini passano poi al figlio Bernard e ai nipoti Florent e Romain, che continuano una produzione monovitigno tesa alla purezza, al rigore e all’originalità: “Fare il vino non è complicato. L'essenza del nostro lavoro è portare alla pressa un'uva buona e questo è complicato, è un anno di lavoro. La vendemmia è la prova, se hai lavorato bene l'uva è buona”.


Website: www.vins-plageoles.com

Instagram: @vins_plageoles

Jacques PUFFENEY

Domaine Jacques Puffeney

Côtes du Jura, Arbois

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Affettuosamente conosciuto come "Le Pape d'Arbois", Jacques Puffeney è un uomo barbuto molto riflessivo e dotato di memoria storica sorprendente, sempre dedito a migliorare i propri vini e per questo privo di esitazioni nello sperimentare. Dal 2014 è ufficialmente andato in pensione, dopo aver vinificato la sua cinquantaduesima annata, vendendo il 50% dei suoi vigneti al Domaine du Pélican. Puffeney è il patriarca del Jura, piccola regione equidistante dalla Borgogna a ovest e dalla Svizzera a est, luogo viticolo per veri appassionati. I vitigni locali sono Trousseau, Poulsard, Pinot noir, Chardonnay e Savagnin. Puffeney vi adotta da subito un approccio biologico, prediligendo viti vecchie e rese basse, lavorando i terreni e svolgendo a mano la maggior parte del lavoro in vigna. I suoi vini esprimono tipicità, purezza e grande capacità di invecchiamento, diventando portabandiera della tradizione locale. Il suo Savagnin resta un paradigma di confronto per i giovani produttori della regione.

Daniel RAVIER

Domaine Tempier

Bandol

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Daniel Ravier gestisce dal 2000 Domaine Tempier, nel cuore della denominazione provenzale Bandol. Un mosaico di terroir disseminati su tre Comuni: Le Castellet, Le Beausser, La Cadière d’Azur. La produzione di Ravier si basa su assemblaggi –la cuvée Classique emla cuvée Spéciale –e sulla vinificazione separata di tre cru: La Migoua, La Tourtine e Cabassau. “Fai il vino come il paesaggio. [...]Questo rispetto per il territorio è ancora oggi il nostro filo conduttore, con un’unica ambizione: lasciarlo esprimere tutto ciò che deve darci.” Nella zona è la varietà Mourvèdre a fare da padrona, insieme a Cinsault, Grenache, Syrah e Carignan. Tra le uve bianche si trovano Clairette, Bourboulenc e Ugni Blanc. Attraverso le metodologie della biodinamica, la tenuta prosegue la ricerca di assoluta finezza e freschezza nel vino.


Website: www.domainetempier.com/en

Instagram: @domaine_tempier

Fonte foto: Daniel RAVIER

Thérèse & Michel RIOUSPEYROUS

Domaine Arretxea

Irouléguy

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‘Il padre del terroir è il climate e la madre è il terreno’. Questa è la storia di Irouléguy, villaggio sulle ripide montagne basche, e di Thérèse e Michel Riouspeyrous, una coppia di insegnanti che, tornati al villaggio natale, rilevano la piccola azienda agricola di famiglia per intraprendere il proprio progetto vitivinicolo. La zona è costituita da pendici ripide, i terroir sono molteplici e complessi, la maggior parte degli appezzamenti è esposta a sud e beneficia dell'esposizione ai venti e dell'influenza oceanica, che permettono alle uve di raggiungere una perfetta maturazione. I vigneti sono gestiti in biodinamica dal 1993. I rendimenti sono molto bassi, ma eccezionali: estremamente tutelata è la biodiversità del vigneto (fiori, piante, muri, siepi, alberi da frutto) e tutelato ne è il patrimonio vegetale, attraverso un’attenta selezione massale. Oggi Michel e Thérèse sono affiancati dai due figli Téo e Iban.


Website: www.domaine-arretxea.com

Instagram: @domainearretxea

Jean-Marc ROULOT

Domaine Roulot

Meursault

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Jean-Marc Roulot è fra i vigneron più innovatori di Mersault: attore di successo, decide di dedicarsi al domaine di famiglia, giunto con lui alla sesta generazione, e qui segnare per sempre la storia dei vini di questo comune. Già negli anni '60, il padre Guy Roulot inizia a vinificare separatamente le sue diverse cuvée, esprimendo così in modo più accurato le diversità dei suoli borgognoni. Il figlio prosegue con una rigorosa politica delle rese, tesa a ricercare purezza aromatica, equilibrio ed eleganza. La tenuta è gestita secondo le pratiche di agricoltura biologica e dagli anni 2000 anche biodinamica: utilizzo in fermentazione di lieviti indigeni, lungo affinamento sulle fecce e personalizzazione di ogni cuvée sono le parole chiave della vinificazione dei Roulot.

Corinne & Anselme SELOSSE

Domaine Jacques Selosse

Champagne

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Avize, villaggio nella Côte des Blancs: qui Jacques Selosse e suo figlio Anselme iniziano a vinificare nel 1974, quando lo Champagne è ancora appannaggio di poche grandi maison e i vigneron che vinificano le proprie uve invece di venderle rappresentano un’esigua minoranza. Dal 1990 al 1996 applicano i principi dell'agricoltura biologica e poi, dal 1996, della biodinamica. Nel 2002 accade la svolta: Anselme abbraccia la filosofia del “non agire” in vigna: il viticoltore accetta essere servitore della natura, un “recoltant élévateur” che accompagna il vino nel suo percorso dalla vigna alla bottiglia, intervenendo il meno possibile nelle fasi di trasformazione. In cantina la filosofia non-interventista si combina poi a pratiche di derivazione borgognona, come la fermentazione in barrique, l’utilizzo di soli lieviti indigeni, il bâtonnage durante la fase di affinamento e l’aggiunta di dosi minime di liqueur d’expédition, per “non edulcorare il vino, ma rivelarlo”.


Website: www.selosse-lesavises.com

Instagram: @domainejacquesselosse

Stéphanie & Michel THERON

Clos du Jaugueyron

Haut-Médoc & Margaux

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La storia di Michel Théron ha inizio in Linguadoca e continua oggi in Bordeaux, dove si sposta dal 1988 per studiare enologia e poi trasferirvisi stabilmente: conosce qui la futura moglie e con lei acquista i primi vigneti presso il villaggio di Cantenac nell'Haut-Médoc nel 1993, e nel 1994 produce la prima annata del Clos du Jaugueyron. Michel è un grande promotore di viticoltura biologica e biodinamica, alla ricerca di vini puri e senza artifici provenienti da terreni sani e pieni di vita. Dal 2008 ottiene la certificazione Demeter. I vini prodotti sono vini di terroir, con purezza e finezza senza pari, in cui vengono esaltate le caratteristiche del terreno e della varietà e non tanto quelle di vinificazione: l'uva viene pigiata a grappolo intero per favorire un'estrazione soffice del mosto; in fermentazione si usano solo lieviti indigeni; il vino viene poi trasferito in botti, soprattutto vecchie. Il risultato sono vini con grande potenziale di invecchiamento, capaci di mostrare l’ancora attualissimo fascino di Bordeaux.


Website: www.closdujaugueyron.com

Instagram: @closdujaugueyron

Milena & Aldo VAJRA

Azienda Agricola G.D. Vajra

Barolo

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Abbiamo tracce storiche che la famiglia Vajra coltivasse il Bricco delle Viole, il cru più alto del Comune di Barolo, fin dal XVII secolo. Alla giovane età di quindici anni, Aldo Vajra realizza il sogno di far rivivere la sua eredità di famiglia: dimostrando una visione e un maturità che smentiscono la sua giovane età, dà una svolta alla propria storia di famiglia e nel 1968 rileva la tenuta familiare. Aldo acquisisce ben presto la prima certificazione biologica della regione (1971), crea selezioni private di biotipi (selezioni massali) di Nebbiolo e Dolcetto, apre la strada alla rinascita della Freisa (uva locale nobile ma nel 1980 dimenticata) e alla coltivazione del Riesling renano in Piemonte (1985). I vigneti di alta quota sono il fattore unico che contraddistingue la produzione Vajra, per la loro attitudine ad esprimere nei vini finezza e notevole complessità rispetto alla potenza. Attenzione ai dettagli e umiltà verso la natura, impegno senza compromessi e umanità: così sono Aldo e Milena, oggi affiancati dai figli Giuseppe, Francesca e Isidoro, e da un fantastico team di giovani professionisti. G.D. Vajra è un'azienda vinicola indipendente, interamente a conduzione familiare.


Website: www.gdvajra.it

Instagram: @gdvajra_barolo

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